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Parlando della montagna, non possiamo non menzionare i cinque monti sacri.
La culla della cultura cinese si trova nella pianura centro settentrionale della Cina, che è circondata da cinque montagne sacre: ad est Taishan, a sud Huashan, ad ovest Hengshan, a nord Hengshan e al centro Songshan. A queste viene attribuita un'origine mitica, secondo la quale Pan Gu, quando creò l'universo, fece trasformare la sua testa e le sue quattro membra in cinque montagne.

Tra queste, Taishan è senza dubbio la più importante, è il luogo sacro dove gli imperatori, una volta saliti sul trono, si recavano per compiere la cerimonia di venerazione celeste, rito simbolico con cui l'imperatore riceveva dal cielo la carica di regnare sul proprio territorio; lì si pregava anche per un buon raccolto e per la pace.

Alta, scoscesa, maestosa, con vallate profonde e quiete, Taishan è il luogo ideale per chi ha bisogno di un rifugio dal mondo esterno e per gli eremiti alla ricerca della pace interiore. Così su questa montagna dove è possibile per l'uomo immergersi e unirsi con la natura, sono giunti anche i taoisti a costruire numerosi templi. Nel V secolo i buddisti si recarono in pellegrinaggio a Taishan, e vi lasciarono le loro tracce archittetoniche e culturali: il monte diventa dunque un centro religioso.

Salire su Taishan almeno una volta nella vita per "vedere il mondo piccolo sotto i piedi" come diceva Confucio e per pregare nei templi è il sogno di tutti i cinesi, come visitare la Grande Muraglia.

Tra i numerosi templi innalzati su questo monte c'è anche quello di Confucio, che nacque nel 415 a.C in un piccolo paese di nome Qu Fu, situato nei pressi di Taishan. Qui si trova la sua tomba e vi vive ancora la sua discendenza, arrivata oggi alla settantanovesima generazione.
Sul Monte Tai, è conservata una stele in cui sono incisi i primi caratteri nello stile del Piccolo Sigillo, dopo l'unificazione della scrittura del primo imperatore cinese Qin Shi Huangdi (259 a.C - 210 a.C).

Songshan, il monte situato al centro è invece famoso per il kungfu, con il tempio Shaoling dove i monaci si allenano nella pratica del kungfu e dove giungono amatori da tutto il mondo per apprendere le arti marziali.

Il monte ad ovest è il più ripido e pericoloso, fino alla dinastia Tang nessuno era riuscito a salirvi, ed è oggi ancora una vera sfida per gli avventurosi.
Hengshan al nord è una catena montuosa lunga 150km, famosa per i templi sospesi in alto nella roccia.
Il monte a sud ospita un tempio immenso e grandioso, il maggior gruppo architettonico antico sulle cinque montagne.

In realtà, in Cina è costume erigere dei templi sui monti, come un piccolo chiosco sulla cima di una collina, per conferire alla natura un tocco culturale e spirituale. In tutto il paese vi sono ben 200 montagne sacre al buddismo e oltre 100 montagne sacre al taoismo. Queste montagne ricche di architettura, arte e religione, fanno parte dell'eredità culturale della Cina.

Affascinati e ispirati dalla bellezza pittoresca e suggestiva delle alture, i letterati vi giungono e lasciano numerose opere e iscrizioni, i pittori ne fanno il soggetto dei propri dipinti.
Mi Fu (1051-1107), famoso pittore e calligrafo della dinastia Song, per disegnare montagne e colline, utilizza anziché le linee, puntini e gruppi di puntini in inchiostro di diverse sfumature, inclinando il pennello, in modo da evocare l'atmosfera nebbiosa della zona a Sud dello Yangtze. Questa tecnica è nota come i "Puntini di Mi" e fu poi imitata da molti altri artisti. E' una tecnica simile all'impressionismo, ma mille anni prima di Monet.


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